I pericoli della Rete: alunni a confronto con la Polizia Postale
Alla scoperta di Internet con la Polizia Postale: incontro con le classi terze della scuola secondaria per il progetto Generazione web responsabile
Articolo scritto dal reporter web Nicola D’Agostino
Gli alunni delle terze medie dell’istituto Gramsci, presso l’aula magna, hanno tenuto un altro incontro con la Polizia, questa volta però la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni.
A rappresentarla c’erano gli Assistenti Capo Coordinatori Salvatore Madera e Cristian Contini. Il primo è stato colui che ha interagito con i ragazzi e ha introdotto l’incontro spiegando cos’è la Polizia Postale e di cosa si occupa. In breve, trattano i reati sulle comunicazioni e telecomunicazioni.
L’incontro rientra nel progetto Generazione web responsabile, che l’Istituto ha realizzato all’interno del Piano dell’Offerta Formativa grazie al referente d’Istituto per le attività di prevenzione e contrasto del Bullismo e Cyberbullismo.
Lo scopo dell’incontro, come gli altri tenuti nell’Istituto, è sempre quello di far apprendere cosa è giusto o no fare. Questa volta riguardo alla rete, quindi ad Internet, focalizzando gli innumerevoli rischi a cui si va incontro facendo parte di questa invisibile ma immensa piattaforma.
Sono state spiegate agli alunni informazioni che non conoscevano, come il fatto che la nascita di Internet risale al 1957, ovviamente non com’è ora. Invece nel 1972 arriva l’email e nel 1998 il motore di ricerca google. Inoltre che tutti gli apparecchi tecnologici si chiamano device, mentre chi li usa è detto User.
“Esistono due tipi di reati in rete: quello contro la persona e quello contro il patrimonio” spiega Madera.
Quello al patrimonio riguarda le truffe, che occupa il 90% dei casi della Polizia Postale. Esistono due tipi di truffe:
La truffa nigeriana: vengono mandate email da finte intestazioni con il fine di portare la vittima a spendere soldi, in alcuni casi, come è stato detto ai ragazzi, anche cifre molto alte, che se arrivano in terra straniera non è possibile rimediare al danno.
Il Phishing: ossia lo svuotamento delle carte di credito, grazie all’immissione di dati privati da parte della vittima.
In questo incontro la Polizia ha anche voluto dare il messaggio che non si sa mai chi c’è dall’altra parte di una chat o di un profilo. Si potrebbe nascondere chiunque, fingendosi altre persone. Si è arrivati così al discorso inerente pedofilia e pedoprnografia, a cui tutti i ragazzi sono esposti. L’Assistente Capo Madera ha riferito ai suoi interlocutori che i casi di pedofilia risolti hanno dato visibilità alla Polizia Postale a livello nazionale. Si è anche parlato di reati più piccoli quotidiani, come lo scaricamento di musica dalla rete.
L’ultima tema trattato è stato quello del cyberbullismo: che riguarda diffamazione on-line, pubblicazione di foto senza autorizzazione e atti persecutori verso la vittima che in questo caso è derisa da un pubblico vastissimo. “Io immagino il cyberbullismo come un film: il protagonista è il bullo, aiutato da un coprotagonista. Poi c’è la vittima e infine un gran numero di spettatori che sorridendo o approvando sono complici del reato” concluse così il poliziotto semplificando l’argomento.
Il tutto è stato arricchito da una completa presentazione e da brevi ma importanti filmati.
Per gli alunni delle classi terze è stato un altro incontro essenziale per capire a fondo i pericoli che la rete nasconde.