Alla Gramsci torna Libriamoci: Giornate di lettura ad alta voce.
Il 23 ottobre atteso lo scrittore Michele Tortorici che incontrerà gli alunni delle classi seconde della scuola media.
Dal 22 al 27 ottobre 2018 torna in tutta Italia “Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole”! Il nostro Istituto anche quest’anno ha aderito con entusiasmo all’iniziativa che rappresenta uno dei momenti attraverso i quali si articola il progetto lettura.
Tutti gli alunni dalla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria fino alla scuola secondaria di primo grado saranno impegnati per l’intera settimana in una serie di laboratori di lettura ad alta voce secondo il seguente programma.
Scuola dell’infanzia.
L’attività didattica si basa sulla lettura di storie da brivido. L’idea è quella di creare degli oggetti che riportino i volti di alcuni personaggi legati alla tradizione di Halloween. Gli oggetti in questioni sono dei portamatite con il volto di Frankestein, una zucca mostruosa, un fantasmino. Il laboratorio creativo sarà integrato da canzoncine a tema e da giochi di simulazione. L’emozione della paura, in tal modo, sarà elaborata attraverso il gioco creativo.
Scuola primaria.
FRANKESTEIN HAIKU
L’Haiku è un componimento poetico di origine giapponese , una brevissima poesia formata solo da tre versi.
Nell’Haiku classico i versi sono formati da un numero preciso di sillabe. Il primo verso contiene cinque sillabe, il secondo sette sillabe e il terzo verso di nuovo cinque sillabe. Un totale, dunque, di diciassette sillabe.
La proposta è quella di inventare degli Haiku relativi al personaggio di Frankenstein. Il lavoro sarà svolto in gruppo. Dapprima si effettuerà la ricerca di parole utili per descrivere questo personaggio, aiutandosi anche con il dizionario, poi verranno divise in sillabe ed infine i bambini comporranno i versi. Gli Haiku saranno poi inseriti in un libro tunnel, un libro tridimensionale costruito da ciascun bambino, per rendere più realistico il personaggio di Frankenstein e la sua storia.
“Frankenstein” della serie “I Classicini” raccontato da Pierdomenico Baccalario edizioni EL.
Scuola secondaria di secondo grado.
Classi Prime
Un bambino che sparisce in un quadro. Due amici che fanno dolcetto-scherzetto in una casa immersa nel buio. Una nonna che parla con le ombre. Un oste che prepara salsicce dall’aria sospetta”.
Sono queste, alcune storie che le classi prime della sezione medie dell’I. C Gramsci leggeranno ad alta voce, una voce tremolante di paura. I racconti, infatti, tratti da “Storie del terrore da un minuto” mireranno a far provare al lettore un brivido lungo non più di tre pagine.
Storie scritte da alcuni dei più grandi autori per adulti e ragazzi, da Neil Gaiman a Jerry Spinelli e tanti altri, pronti a sfidarsi in settantadue racconti brevi, originali e coinvolgenti.
Classi Seconde
Le classi seconde saranno impegnate nella lettura di alcuni passi del romanzo di Mary Shelley, “Frankestein”. In occasione del secondo centenario della pubblicazione del classico inglese gli alunni si cimenteranno nella lettura espressiva ad alta voce. Durante l’incontro saranno proiettati brevi trailers di film sul personaggio. A seguire, in classe, laboratori di scrittura creativa (intervista immaginaria con l’autrice) e focus sul Romanticismo.Classi Seconde
Mary Shelley, Frankestein o il moderno Prometeo, la Spiga Edizioni.
Classi Terze
Le classi terze affronteranno, invece, il primo filone tematico suggerito dalla presente iniziativa: lettura come libertà, lettura come sviluppo ed esercizio della libertà individuale, lettura per celebrare i 70 anni dall’entrata in vigore Costituzione italiana.
Protagonista di questo percorso la “memoria che rende liberi”, gli alunni affronteranno le tematiche legate alla Shoah attraverso la testimonianza diretta di Liliana Segre. Un racconto emozionante su uno dei periodi più tragici del nostro secolo.
Liliana Segre, Fino a quando la mia stella brillerà, Pickwick.
Enrico Mentana, Liliana Segre, La memoria rende liberi, Best Bur.
Quest’anno gli alunni della scuola media avranno, inoltre, un’altra importante opportunità quella di incontrare un lettore d’eccezione che aiuterà docenti ed alunni a valorizzare la lettura ad alta voce. Il lettore che martedì 23 ottobre incontrerà gli alunni delle classi seconde è lo scrittore Michele Tortorici. Di seguito l’autore presenta la sua biografia.
Biografia
Sono nato a Trapani nel 1947. La mia famiglia e i miei avi paterni, almeno fino a che li conosco, sono di Favignana, l’isola più grande dell’arcipelago delle Egadi. Ora vivo a Velletri. Ho lavorato a Roma, o nelle vicinanze, dal 1970 al 2010. Solo dal 2002 al 2004 ho lavorato per due anni a Torino. Sono sposato con Roberta, ho due figli, Giacomo e Mario, e due nipotine, Lucrezia e Stella Deniz.
Scrivo poesie da quando avevo sette anni, ma prima voglio raccontarvi di che cos’altro mi sono occupato e mi occupo.
Sono stato insegnante di lettere nei licei e poi capo d’istituto; infine, dal 1999, sono stato impegnato presso il Ministero dell’Istruzione, con vari incarichi. Ora sono in pensione, ma non ho certo smesso di occuparmi dell’oggetto di quarant’anni di lavoro e di passioni: la scuola.
Sono uno studioso di letteratura italiana. Negli anni Settanta mi sono interessato in particolare degli intellettuali italiani del primo Cinquecento e del Manzoni e ho pubblicato su questi argomenti articoli e saggi su riviste di vario genere e volumi collettanei.
Poi ho allargato i confini dei miei studi e nel 1993 ho pubblicato con le edizioni Oberon di Milano una Storia della letteratura italiana nell’orizzonte europeo, un’opera che ho diretto e che ho scritto con David Baldini, Valerio Marucci e Giaime Rodano. Del 1996 è il saggio Fu vero Barocco? Croce e Basile, pubblicato nei “Quaderni della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma”, 7 (1997): qui l’indice del volume.
Nel 2008, nel volume Gregorio XVI promotore delle arti e delle culture (a cura di Francesca Longo, Claudia Zaccagnini e Fabrizio Fabbrini, Pisa, Pacini, 2008), ho pubblicato Centralità e lontananza: la vita letteraria a Roma ai tempi di Gregorio XVI, un saggio, che si proponeva di analizzare i soggetti culturali attivi nella Roma tra il quarto e il quinto decennio dell’Ottocento e che seguiva altri miei studi sulla vita culturale a Roma tra XVIII e XIX secolo.
Nel 2011, ho pubblicato sulla rivista on line “Chaos e Kosmos” Che cosa fa la poesia?, uno studio critico nel quale ho cercato di approfondire il senso del fare poetico nella storia della cultura occidentale.
Ho ripreso questi studi, li ho ampliati e approfonditi anche in funzione didattica nel volume La musica delle parole. Come leggere il testo poetico. E altri saggi, Roma, Anicia, 2016. Ho spiegato, infine, in modo dettagliato e con un esempio pratico, come leggere il testo poetico a scuola, nell’ambito del convegno “Il pensiero letterario come fondamento di una testa ben fatta” organizzato dall’Università Roma Tre, con il saggio Il posto della poesia nella costruzione di una testa ben fatta ora pubblicato da Roma TrE-Pess qui.
Da quasi un ventennio mi occupo anche di logica ipertestuale, di media digitali e, più in generale, di comunicazione. A metà degli anni Novanta ho lavorato, con Emilio Piccolo, a un’edizione ipertestuale della Storia della letteratura italiana nell’orizzonte europeo, presentata nel 1996 a Galassia Gutenberg. Nel 2000 ho pubblicato on line, per la Trainet di Roma, una serie di lezioni su Ipertesto e uso didattico di internet, purtroppo ora non più disponibili. Del 2004 è il saggio su La comunicazione e le scuole, pubblicato sul numero 5 (maggio-giugno) de “La Rassegna dell’Istruzione” e del 2008 l’articolo su La scuola su Youtube, sempre pubblicato su “La Rassegna dell’Istruzione” nel numero 1 dell’annata 2008-2009. Dal 2007 ho seguito, come esperto del Miur, il progetto “Comunicazione didattica” (coordinato da Francesco Butturini) per la formazione dei docenti sull’uso dei media tradizionali e digitali nella didattica.
Come ho già detto, compongo versi da poco dopo che ho imparato a scrivere. A lungo, mentre mi confrontavo con passione con le tendenze e i movimenti della poesia contemporanea (attratto, in particolare, da quella americana), ho tenuto quei versi “nel cassetto” (o anche su supporti digitali piuttosto precari). Infine, sono stato indotto a pubblicarli dalle sollecitazioni del poeta Renzo Nanni, mio caro amico, scomparso nel 2004. Le poesie che ho pubblicato nel volume La mente irretita (Manni, 2008, con introduzione di Mario Lunetta), le ho scritte tra il 2002 e il 2007. Nel 2010 questo libro è stato pubblicato in Francia, con la traduzione di Danièle Robert, dalle edizioni Vagabonde di Marsiglia. Il titolo dell’edizione francese è La pensée prise au piège. Anche due siti di poesia francesi si sono occupati della traduzione che Danièle Robert ha fatto dei miei versi. Si tratta di Terres des femmes, di Angèle Paoli, che ha pubblicato le due poesie Vicino al faro e La mente irretita, e di Poezibao, di Florence Trocmé, che ha pubblicato Azzurro sprofondare. Nel maggio del 2010 La pensée prise au piège ha avuto, a firma di Gérard Arseguel, una recensione su “Europe”, la prestigiosa rivista letteraria francese diffusa in tutto il mondo.
Nel 2009 ho pubblicato un nuovo libro di poesie, I segnalibri di Berlino (Campanotto, edizione bilingue con il testo italiano seguito dalla traduzione in tedesco di Giangaleazzo Bettoni; saggio introduttivo Note per una città di Maddalena Fumagalli).
Nel 2010 ho pubblicato Versi inutili e altre inutilità (Edicit, 2010), un piccolo volume con tre poesie illustrate da disegni del carissimo amico Marco Vagnini, straordinario designer scomparso, purtroppo, nel febbraio del 2016.
La mente irretita l’ho dedicata a Renzo Nanni, I segnalibri di Berlino a Roberta. La pensée prise au piège a Manuela Vico e a Gérard Arseguel che, da una parte e dall’altra delle Alpi, hanno promosso la conoscenza del mio primo libro.
Nel marzo del 2012 è uscito Viaggio all’osteria della terra, raccolta di versi scritti tra il 2007 e il 2011, sempre con una introduzione di Mario Lunetta. Anche le poesie di questo libro hanno avuto risonanza in Francia. Sul sito Terres des femmes è apparsa una bellissima traduzione, questa volta di Angèle Paoli, de La cala di Zaccu, il sito Terre à ciel mi ha dedicato una pagina nella quale ha pubblicato, oltre che due poesie tratte da La mente irretita (Leggere parole e Sortilegi del profumo), anche le nuove poesie Rue Lepic, Rododendri e Il dentro e il fuori, con la traduzione di Danièle Robert.
Nel 2015 è uscito Fine e principio (Anicia, 2015) un piccolo libro con quattro poesie accompagnate, così come era accaduto per Versi inutili e altre inutilità, dalle bellissime illustrazioni di Marco Vagnini. Fine e principio è dedicato alla mia nipotina Lucrezia, «per quando sarà grande».
Nel 2016, grazie alla disponibilità disponibilità dell’editore Armando Siciliano, che lo ha pubblicato, e a quella dell’editore Manni, che ha concesso senza problemi i diritti di pubblicazione delle poesie già edite, ho raccolto in un volume, La vita dell’isola. Poesie a Favignana (Armando Siciliano editore, 2016), tutti i versi (alcuni inediti) che ho scritto sull’isola della quale sono originario.
A dicembre dello stesso 2016 è uscito anche il mio nuovo volume di versi inediti, Il cuore in tasca, un libro animato da un vecchio – se volete: classico –, sano, solido spirito satirico, non senza la necessaria autoironia.
Nel 2013 ho fatto il mio “esordio” nella prosa narrativa con il romanzo, Due perfetti sconosciuti (Manni), ora tradotto in francese (ancora una volta da Danièle Robert) con il titolo Deux parfaits inconnus (Éditions Chemin de rond, 2014). Anche questo romanzo ha avuto l’onore, nell’estate del 2015, di una recensione su “Europe”. In Francia la sua protagonista, Odetta, è diventata una vera icona di “bisbetica indomabile”. Trasformato in testo teatrale, Due perfetti sconosciuti è andato in scena nella primavera del 2015 al teatro Aurora di Velletri e al teatro Porta Portese di Roma con la regia di Sara Gilotta e le interpretazioni di Antonietta Betti, nella parte di Odetta, Edoardo Baietti, nella parte dell’elettricista, Chiara De Masi nella parte del nuovo affittuario (che, per l’occasione, da studente che era nel romanzo, si è trasformato senza troppi problemi in una studentessa). Il mio secondo romanzo, Una confessione spontanea, è uscito nel 2018 ed è stato scelto come libro del mese di ottobre 2018 dalla piattaforma di notizie on line EZ Rome (qui potete trovare la bella intervista che, per l’occasione mi ha fatto la giornalista Donata Zocche). Protagonista è sempre Odetta: questa volta alle prese con un omicidio avvenuto a pochi passi dalla sua amata casetta al Circeo.
Sin da quando ho pubblicato La mente irretita sono stato felice ogni volta che ho potuto leggere (o far leggere) in pubblico le mie poesie. L’ho fatto al Salone del Libro di Torino, al Poesia Festival della provincia di Modena, a Cuneo per Scrittorincittà, alla Notte della poesia di Genova, al Festival du livre di Mouan-Sartoux, all’Università di Basilea per la “Settimana della lingua italiana nel mondo”, alla Maison de la Poésie di Montpellier, a Ginevra, e in moltissimi altri luoghi e occasioni via via segnalati nei post di questo blog o sulla mia pagina Facebook.
Da anni collaboro con la musicista Annalisa Spadolini per realizzare letture nelle quali il suono delle parole e il suono della musica riescano a dialogare e a raggiungere lo scopo di dare una dimensione sempre maggiore alle emozioni degli ascoltatori. Insieme abbiamo realizzato diverse letture-concerto in molte parti d’Italia e abbiamo anche esposto il nostro metodo di lavoro in un intervento al convegno internazionale di studi su “Musica Arti e creatività” svoltosi a Roma nel 2011.
In questo ambito di esperienze si colloca anche il mio lavoro di formazione dei docenti in numerosi corsi su “La lettura del testo poetico” che ho svolto e continuo a svolgere in tutta Italia.