Quando la storia incontra la storia dell’arte…
Gli alunni della I F diventano orafi longobardi.
Gli alunni della 1 F durante l’ora di storia hanno affrontato un interessante laboratorio che li ha visti nei panni di orafi Longobardi. Dopo aver studiato gli eventi storici italiani ed europei inerenti ai secoli compresi tra il II e il VI secolo d.C, i piccoli storici, insieme alla loro insegnante Cinzia Pedrazzi, si sono soffermati sullo studio della popolazione germanica dei Longobardi, che ha creato in Italia un vero e proprio regno, insieme a quello dei bizantini.
Quando arrivarono in Italia, i Longobardi erano una popolazione primitiva ed arretrata e le loro abilità artistiche erano piuttosto primitive. Però a poco a poco le cose cambiarono: grazie alla regina Teodolinda si convertirono al cattolicesimo e con il Rotari, nel 643 d.C, misero per la prima volta per iscritto le loro leggi. Questo fatto segnò il passaggio dalla barbarie alla civiltà.
Proprio in questi anni l’arte longobarda raggiunse il massimo livello e i Longobardi arrivarono a produrre oggetti di grande bellezza. Tra i gioielli più interessanti si ricorda la Croce di Agilulfo e l’Evangelario di Teodolinda anche se l’opera più celebre dell’arte longobarda è la Corona ferrea, usata per incoronare i re Longobardi. Secondo la tradizione il ferro con cui fu realizzata venne ricavato dalla fusione di uno dei chiodi della croce di Cristo.
- Croce di Agilulfo
- Evangelario di Teodolinda
- Corona Ferrea
Accanto a questi pezzi unici, gli orafi Longobardi realizzarono anche molti oggetti di uso più comune, come orecchini, anelli, fibbie e soprattutto croci, che venivano cucite sulle vesti anche dei defunti.
Gli alunni della 1^ F, dopo una ricerca molto attenta, si sono calati nei panni di orafi Longobardi e utilizzando la tecnica dello sbalzo su foglio di rame, hanno dato vita ai loro gioielli su imitazione di quelli Longobardi. L’ora di storia in questo modo si è trasformata in un’attività pluridisciplinare, che ha collegato la storia alla storia dell’arte e in un laboratorio attivo in quanto sono state utilizzate varie metodologie didattiche, dalla lezione frontale all’uso degli strumenti digitali per le ricerche e non meno importante l’attività manuale e creativa, spesso sottovalutata nella scuola secondaria di primo grado.
Ecco alcune creazioni: