Leggere è un gioco.
Sorprendente partecipazione dell’I.C. “A. Gramsci” di Aprilia all’ottava edizione di Libriamoci, letture ad alta voce nelle scuole.
Ancora una volta il nostro Istituto ha risposto con entusiasmo all’iniziativa Libriamoci, promossa dal Ministero della Cultura attraverso il Centro per il libro e la lettura e dal Ministero dell’Istruzione coinvolgendo tutti gli alunni in un’avvincente settimana dedicata alla lettura ad alta voce con l’obiettivo di diffondere e accrescere l’amore per i libri grazie a momenti di ascolto e partecipazione attiva.
L’iniziativa organizzata dalla prof.ssa Barbara Pedrazzi, nominata dal CEPELL Ambasciatrice della lettura 2021, rientra negli appuntamenti annuali programmati all’interno del progetto lettura d’Istituto.
Il tema istituzionale di questa edizione è Leggere è un gioco, ma non da ragazzi: è da bambini e da adulti, da esperti e neofiti. Come tutti i giochi è un divertimento, che ha anche tanto da insegnare, e per trarne il massimo beneficio occorre conoscerne e padroneggiarne le regole.
Un invito a riflettere sulla duplice natura della lettura come occasione di svago e strumento di crescita, mettendo l’accento non solo su chi legge ma anche su chi, con dedizione e cura, insegna a farlo.
Il nostro Istituto, dalla scuola dell’infanzia Arcobaleno alla scuola primaria Marconi fino alle classi prime della scuola secondaria di primo grado, nella settimana dal 14 al 19 novembre, ha aderito all’iniziativa ed in modo particolare al filone tematico Giochi diVersi – Combinare parole e suoni dando vita a espressioni e forme sempre diverse.
Giochi diVersi sono quelli che coinvolgono il genere poetico, classico e contemporaneo: dalle filastrocche adatte ai giovanissimi lettori della scuola materna fino alle raccolte poetiche che formano gran parte della programmazione scolastica superiore.
Le classi prime delle scuola secondaria di primo grado hanno dedicato alla poesia e ai versi la loro attenzione confrontandosi con la lettura ad alta voce di alcuni brani di autori contemporanei, da Chiara Carminati a Silvia Vecchini, da Bruno Tognolini a Giusi Quarenghi.
La lettura è stata poi accompagnata da alcune attività laboratoriali che hanno offerto ai ragazzi l’opportunità di sperimentare la comunicazione emotiva.
Il testo selezionato per le classi seconde invece è dell’autore da poco scomparso Gary Paulsen. Le motivazioni della scelta sono molteplici.
Prima di tutto offrire un omaggio all’autore, aderire al filone tematico suggerito da Libriamoci dal titolo “Il gioco del mondo” ed infine riflettere sui due temi fondamentali che emergono dalla lettura: la libertà e la parola.
Abbiamo letto John della Notte perché la parola ci rende liberi, leggere ci rende liberi, le storie ci rendono liberi. Perché dalle storie nascono domande, e le domande sono il primo passo verso la libertà. Perché non siamo sempre stati liberi e chissà se lo saremo sempre.
Ambientato a metà dell’Ottocento, “John della Notte” è una storia potente e dolorosamente poetica sulla ricerca inarrestabile della libertà e sul potere della lettura e della scrittura.
Il libro ha come protagonista John e racconta il dolore e l’ingiustizia, la violenza e le sopraffazioni della schiavitù, ma anche l’anelito alla libertà e il valore della lettura e dell’istruzione.
La giovane Sarny chiede a John della Notte di insegnarle a leggere. Ma agli schiavi è proibito leggere.
John e Sarny sono entrambi schiavi, in una piantagione di cotone del sud degli Stati Uniti, nella seconda metà dell’Ottocento. Per questo John della Notte gira le piantagioni, rischiando torture e anche la vita, per insegnare a leggere agli altri schiavi e compiere così il primo passo verso la libertà.
John della Notte è nero, imponente e fiero. La sua schiena è piena di cicatrici, flagellata dalle frustate. Perché John della Notte è uno schiavo e il vecchio Waller è il suo padrone, feroce come non si può immaginare. Sarny ha dodici anni appena, e il suo destino di schiava è segnato, ma quando incontra John della Notte capisce che al destino ci si può ribellare.
Perché John è tornato per insegnare a leggere e scrivere, per insegnare la libertà. Leggere, scrivere, libertà… Parole vietate, proibite dalla legge, per le quali il vecchio Waller è pronto a torturare e anche a uccidere.
Gary Paulsen è mancato il 13 ottobre di quest’anno, è stato uno fra i più grandi scrittori statunitensi per ragazzi, autore di oltre 200 libri tradotti in tutto il mondo, con oltre 35 milioni di copie vendute. Ha vinto innumerevoli premi, tra cui tre volte la Newbery Medal, e il Margaret A. Edwards Award alla carriera, assegnato dalla American Library Association, oltre a essere un New York Times bestselling author.
Classe 1939, Paulsen ha condotto una vita avventurosa quanto le sue storie: ha vissuto nell’estremo nord con i suoi cani da slitta, partecipando più volte alla famosa Iditarod Trail Sled Dog in Alaska. Ha trascorso i suoi anni tra l’Alaska, il suo ranch nel New Mexico e la sua barca a vela sull’Oceano Pacifico.
I destinatari delle sue scritture sono soprattutto i ragazzi come possiamo intuire dalle sue parole.
“Scrivo di ragazzi perché sono un ragazzo. Scrivo per loro perché ho sempre pensato che scrivere per gli adulti sia artisticamente inutile: sono preoccupati per le rate delle auto e i pagamenti delle ipoteche. I giovani invece possono ancora perdersi nella storia, vivono le avventure in modo molto personale e possono identificarsi in modo viscerale con i personaggi. Tutte cose che gli adulti perdono con il passare del tempo. I ragazzi sono senz’altro i migliori lettori che uno scrittore possa desiderare”.
Le classi terze, infine, si sono cimentate nella lettura del testo di Gabriele Clima dal titolo “Continua a camminare”.
“Continua a camminare” racconta due storie vere romanzate: la storia di Abu Malek (Salìm) che durante il conflitto siriano salva dalle case bombardate i libri e quella di Spozhmay (Fatma), spinta dai propri familiari a un’azione kamikaze in un posto di controllo a sud-ovest di Kabul.
Dopo la lettura del testo abbiamo invitato gli studenti a riflettere, attraverso debate strutturati, sulle ragioni di chi rischia la vita per salvare la storia del proprio paese e di chi, invece, è pronto a sacrificarla in nome di qualcosa che gli viene imposto.
Leggere la vera storia dei due protagonisti offre, inoltre, l’occasione per confrontare la storia realmente accaduta con la parte romanzata, per indagare le scelte narratologiche, stilistiche e tematiche utilizzate dall’autore per cercare di veicolare il proprio messaggio.
Uno strumento interessante in cui far confluire le riflessioni degli alunni in tal senso è lo One pager, un attivatore grafico che anticipa il commento letterario ed è costituito da parole ed immagini relative a spunti didattici e reazioni al libro letto.
Il libro può offrire veramente tanti spunti di riflessione: la guerra e la pace, l’importanza e il valore dei libri e delle parole, il ruolo delle città che vivono in guerra e il tema della paura, l’importanza della famiglia, la religione.
Può aiutarci a conoscere e approfondire il fenomeno migratorio, ad assumere il punto di vista degli altri e a favorire una nuova percezione del concetto di cittadinanza in ottica di inclusività.
La settimana dedicata alla lettura è stata un’esperienza unica perchè ha coinvolto un intero Istituto dai piccoli alunni della scuola dell’infanzia, ai collaboratori scolastici, ai docenti, al personale Ata, ai collaboratori della Dirigenza fino alla Dirigente scolastica. Tutti si sono lasciati travolgere dalle parole che, pronunciate ad alta voce, si sono amplificate, hanno disegnato nell’aria scie luminose ricche di speranza e armonia.
La settimana di Libriamoci lascia il testimone all’iniziativa #ioleggoperchè alla quale il nostro Istituto parteciperà come sempre con grande entusiasmo.
Vi aspettiamo nelle librerie gemellate per le donazioni!
Doniamo un libro alle biblioteche scolastiche. Insieme possiamo!
Questo articolo é molto bello