Ero un bullo.
La classe 3D della scuola secondaria di primo grado in viaggio con Daniel Zaccaro alla scoperta del potere delle parole.
Gli alunni della classe 3D della scuola secondaria di primo grado hanno approfondito la tematica del bullismo attraverso la lettura del libro di Andrea Franzoso dal titolo Ero un bullo.
Ancora una volta il progetto lettura d’Istituto ha offerto l’opportunità di affrontare tematiche di grande attualità e particolarmente vicine al vissuto dei ragazzi attraverso la scelta del libro giusto.
Ero un bullo di Andrea Franzoso racconta la storia vera di Daniel un ragazzo che vive a Quarto Oggiaro alla periferia di Milano. In famiglia il clima è teso, pochi soldi e continui litigi.
Daniel cresce nei cortili delle case popolari, ama il calcio e in campo è il più forte, tanto che a dieci anni gioca con la maglia dell’Inter. Le aspettative su di lui sono altissime, e non vuole deluderle. Ma quando, durante una partita, Daniel manca il goal decisivo, il sogno di diventare un calciatore famoso è infranto per sempre.
Alle medie Daniel è un bullo temuto da tutti, carico di rabbia e aggressività. Sente che l’unico modo per guadagnarsi il rispetto è incutere paura e non temere niente, neanche di fare un colpo in banca. E infatti, lui le rapine arriva a farle per davvero, finché finisce al Beccaria, il carcere minorile.
Qui è considerato un ragazzo perduto, irrecuperabile. A segnare la svolta, l’incontro con don Claudio, il cappellano del carcere. Daniel viene affidato alla sua comunità, che accoglie i “ragazzi difficili”, e lentamente impara a guardare le cose da una nuova prospettiva.
La storia di Daniel ha attirato l’attenzione e la riflessione degli alunni della classe 3D tanto che i docenti hanno inserito la lettura del testo nel più ampio progetto educativo-didattico dal titolo “Il potere delle parole” in linea con il progetto lettura d’Istituto Nati sotto il segno dei libri che quest’anno ha come filo conduttore la parola.
Il progetto ha avuto come finalità il potenziamento delle abilità sociali, civiche e relazionali tra i pari età e con gli adulti e la costruzione di una corretta relazione in classe.
Tra gli obiettivi principali, invece, il percorso ha offerto a tutti gli alunni e a tutte le alunne l’opportunità di esprimere le proprie emozioni e di “mettersi in gioco” scegliendo il ruolo ad essi più congeniale, di sperimentare linguaggi espressivi diversi: gestualità, immagine, musica, canto e parola e di potenziare e rafforzare la conoscenza di sè e dell’altro.
Il progetto, coordinato dalla professoressa Barbara Pedrazzi, ha coinvolto anche gli altri docenti del consiglio di classe in uno spirito di condivisione e collaborazione e ha avuto il merito di lasciar emergere le competenze professionali di ciascuno all’interno di un armonico quadro sinergico.
Al termine del percorso gli alunni hanno realizzato un prodotto multimediale nel quale inserire tutto il materiale a disposizione come immagini, video, registrazioni, capace di riassumere tutti momenti più significativi di questo loro viaggio.
Il risultato è stato sorprendente: una vera e propria testimonianza di quanto l’entusiasmo e la voglia di collaborare dei ragazzi possa consentire loro di raggiungere traguardi importanti.
Il lavoro, infatti, presentato in occasione della terza edizione del concorso dell’Istituto Gramsci Navigare sicuri contro bulli e cyberbulli, si è aggiudicato il primo posto riuscendo a toccare la sensibilità dell’intera giuria.